tag:blogger.com,1999:blog-19379985362359940262024-03-05T03:56:59.558-08:00Tabi machidoshipitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.comBlogger14125tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-8587879675199571162016-02-20T07:32:00.001-08:002016-02-20T08:14:36.622-08:00VIVA LA RUOTATokyo pochi mesi all' estate e tanta voglia di fare fare fare<br />
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Tokyo ti da la possibilità di fare tutto cio che vuoi e non necessariamente a prezzi esorbitanti.<br />
Adesso mi è preso il pallino di fare la ruota!<br />
Ci avevo pensato in passato, ma dopo aver visto un programma dove una della mia stessa età faceva la ruota sempre e dovunque anche nei corridoi dell' ufficio... E allora perchè io no! e ho subito trovato una palestra dove, per una quindicina di euro,l a lezione ti insegnano anche se sei adulto. Eh sì, per quanto ci abbia provato da bambina, non ci sono mai riuscita e il perchè non lo capivo. Non sono mai riuscita ad allungare le gambe al punto di dire che ho fatto la ruota, ero sempre con i piedi a pochi centimetri da terra.<br />
Pensandoci ora da adulta i motivi sono 2: uno fisico, ero troppo pesante per riuscire a farcela e uno emotivo, troppo timida e paurosa. Tutt'ora mi trovo sempre ben piantata a terra con i piedi saldi e la voglia di essere sicura che il terreno sia lì ben solido sotto i miei piedi e di vedere alla perfezione cio che mi sta davanti (infatti non tolgo mai gli occhiali). E da anni che però voglio staccare questi piedi cementati a terra e voglio cominciare a volare e vedere il mondo in modo diverso, anche se solo a testa in giù. Allora mi son detta perchè non cominciare con la ruota!<br />
Spero che qualcuno mi appoggi in queta mia iniziativa di CHALLENGE e monitorare i progressi.pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-60555063624098272202013-08-12T07:19:00.003-07:002013-08-12T07:19:53.272-07:00ANCORA HOKKAIDO- Hokkaido foreverEbbene si` sono ancora qui.
Hokkaido o Friuli? a volte li confondo da tanto son simili.
Sono sempre pigra a scrivere,ma e` anche perche non viaggio molto, non tanto quanto sperassi da quando ho aperto il Blog.
Qualcuno mi ha chiesto che significa, ma vi lascio un po in sospeso. Vi posso dire che adesso sto facendo "tabi" e quando sono a tokyo non "tabi" per niente, solo lavoro.(ovviamente i maligni penseranno male e allora vi dico che vi sbagliate alla grande).
Adesso mi trovo a Sapporo, dove mi riposero e mi organizzero per un viaggio in solitaria, come lo scoprirete poi. organizzare pero lo dico tanto per dire visto che ho fatto le valigie stanotte, non avevo la mappa dell'ostello e alla fine ho fatto il giro sbagliato, ma con un taxi si rimedia al fattaccio.
Domani incontrero` il mio nipotino putativo, spero mi riconosca e` ancora piccolo e ci siamo visti solo due volte e l'ultima proprio un anno fa`.
Ok siamo gia a orari quasi da Cenerentola, spero di poter scrivere nei prossimi giorni, perche in solitaria non avro pc, niente smart phone perche non lo voglio comprare, ma solo un cellu rudimentale che in montagna non prendera`
D`ora in poi Chiamatemi Indiana Jonespitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-31022173220985750632012-08-03T08:18:00.001-07:002012-08-03T08:18:09.731-07:00Che noia che barba! Che barba che noia!Venerdi` notte ore 12.12. La gente se ne va in giro a sbevazzare e a divertirsi.<br />
Per me il venerdi` sera e` una vita da cenerentola, anzi ho anche superato il limite e mi sono persa un Crocs per le scale e non ci sara` nessuno a raccoglierla. Intanto resta li` dato che fra meno di 6 ore la reinfilero`, 30 min di ginnastica, preparazione pranzo e mica me ne vado dal principe azzurro o dal samurai sbevazzone di te verde. Trenino e AL LAVORO!!!!<br />
Che noia che barba! Che barba che noia!<br />
<br />pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-63402103926388934642011-12-19T05:15:00.000-08:002011-12-19T05:20:53.704-08:00Hakodate nikki - prima parte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnZOZAGUOQjPMrXNIRAuUpopf6zKedT_PBZRMLz0cDoKvCznSkAtWCPEfmOaOC6D5Oj0JQQtGxh0IZ9IClIY-umlYlsyvDehvSziLKBJwfhb2x-41cFzuPqPWst3n46M5ArrR3Q6rtFcw/s1600/P1050103.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnZOZAGUOQjPMrXNIRAuUpopf6zKedT_PBZRMLz0cDoKvCznSkAtWCPEfmOaOC6D5Oj0JQQtGxh0IZ9IClIY-umlYlsyvDehvSziLKBJwfhb2x-41cFzuPqPWst3n46M5ArrR3Q6rtFcw/s200/P1050103.JPG" width="200" /></a></div><span style="font-size: large;">Sono stati 3 mesi molto pesanti per me, un sacco di problemi continuavano ad accavallarsi, ma tutto si e` pian piano risolto da quando ho deciso di ritornare in Hokkaido.</span><br />
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<span style="font-size: large;">Questa mattina ho preso l'aereo da Tokyo e in meno di due ore ero gia` qui. Non vi dico la gioia di vedere tutto bianco. Una sensazione che in Italia da me non si prova da parecchi anni, visto che nella mia citta` nevica sempre meno e raramente.</span><br />
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<span style="font-size: large;">L'aria e` tersa e si sta veramente bene. Avevo un buco di due ore prima di raggiungere l'hotel quindi ho preferito deviare per visitare un convento che si trova nella zona dell'aeroporto. Non c'era l'autobus che arrivava direttamente e mi sono ritrovata a camminare con lo zaino e il trolley su una salita innevata e per di piu` ha cominciato a fioccare, anche se leggermente. Raggiunto il convento ho fatto delle foto e visitato il negozio-museo, dove c'erano le foto delle suore che facevano un sacco di cose a mano, naturalmente anche cose dolci e ho comprato delle caramelle al caffe` veramente buone. Altro che convento sembrava una fabbrica in piena produzione. Peccato pero` che non sono potuta entrare a visitare la chiesa.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ08tZGLGPbe09BSFOqWTK3uYw3DlW2EAETyIXyEs8_L3IoRSdrodXxM39YnC3AWv0VGToNi6Ix0ji8aU5gLbckUSS3Rv9qXIPS41vLbEEr5KPyNBjhyphenhyphenbpV-zDkwvWByPhTBB0qPrqyVM/s1600/P1050076.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ08tZGLGPbe09BSFOqWTK3uYw3DlW2EAETyIXyEs8_L3IoRSdrodXxM39YnC3AWv0VGToNi6Ix0ji8aU5gLbckUSS3Rv9qXIPS41vLbEEr5KPyNBjhyphenhyphenbpV-zDkwvWByPhTBB0qPrqyVM/s320/P1050076.JPG" width="320" /></span></a></div><span style="font-size: large;"><br />
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<span style="font-size: large;">Anche se continuava a fioccare, mi sono incamminata verso l'autobus, avrei dovuto aspettare piu` di mezz'ora al freddo e con le fitte al ginocchio, allora ho continuato a camminare senza ombrello, con le scarpe "guai che si bagnino" e il bagaglio, ma sono arrivata all'altra fermata dove ho preso l'autobus al volo, ma non era quello che andava in centro. A un certo punto l'autista gesticolando mi fa "next" e quando sono scesa, indicandomi dietro "train". Me lo immagino ritornare a casa dalla moglie tutto orgoglioso dirle: "Oggi e` salita una straniera e le ho parlato in inglese!", omettendo pero` "...lei parlava perfettamente giapponese".</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJSMN_Cd6Q4W_HLWwCKk_ty5jjYAGD0CZ6MCLEh3CT7-tWdzvKCLbQ1kmbQcUBtATg_1KMGraEuGcEJOZlWbF1tLj_VaoKC8o3_QihPQsuG70v_M_wrxNfOblqQ_f9LCuiYiLEulW3vF4/s1600/P1050088.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJSMN_Cd6Q4W_HLWwCKk_ty5jjYAGD0CZ6MCLEh3CT7-tWdzvKCLbQ1kmbQcUBtATg_1KMGraEuGcEJOZlWbF1tLj_VaoKC8o3_QihPQsuG70v_M_wrxNfOblqQ_f9LCuiYiLEulW3vF4/s200/P1050088.JPG" width="133" /></span></a></div><span style="font-size: large;">Loro lo chiamano "treno della citta`" noi lo chiameremmo piu semplicemente "tram", ma ha un qualcosa che si potrebbe definire "furukusai" (sa da vecchio, ma in senso buono), ha il pavimento fatto con tavole di legno e il box dei biglietti sembra non essere cambiato da 20 anni. Ho allungato di non poco il percorso, ma sono in vacanza chi se ne frega, non ho da timbrare il cartellino. Arrivata a destinazione il nevischio era cambiato in una buferina non molto rassicurante, in camera ero veramente in dubbio se uscire o no, ma da stoica come sono ho ripreso il trenino di prima e visto il tempo ho deciso di dedicarmi ai musei.</span><br />
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<span style="font-size: large;">La citta` e` molto carina e ha molti palazzi in stile occidentale, ADORO fotografare i palazzi antichi. Sono entrata nel primo museo quello delle popolazioni Ainu che e` l'etnia originaria dell'Hokkaido molto carino e interessante, ma la cosa che mi ha colpito di piu` si vede dalla foto. Oh mio Dio ci sono anche in Giappone e perche` c***o a Tokyo non li mettono nelle case che sono dei ghiacciai (scusate ma questo argomento mi piglia di persona).</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioaEBFNaLDqyCtlo181VMOYXfv3LS-86mZyAzVmcZa7WSWV_i5aARI9_5lEroPfDCMEjPFa_bZlvExIVDdwpOnMluYmBiH5ro2OA3kSdBDQ3YmwXsKa2Q5TcT98mRlPa54v9zjt-luCqM/s1600/P1050090.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioaEBFNaLDqyCtlo181VMOYXfv3LS-86mZyAzVmcZa7WSWV_i5aARI9_5lEroPfDCMEjPFa_bZlvExIVDdwpOnMluYmBiH5ro2OA3kSdBDQ3YmwXsKa2Q5TcT98mRlPa54v9zjt-luCqM/s200/P1050090.JPG" width="200" /></span></a><br />
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<span style="font-size: large;">Da li` un'altra salitina verso il consolato inglese, con i mobili originali e un po` di storia sui primi sbarchi con il Commodoro Perry e i rapporti tra stranieri e giapponesi. Su una stanza c'erano anche dei giochini e su un piccolo palcoscenico avevano costruito una casa su cui proiettavano i personaggi della storia, molto curioso perche` sembrava proprio di essere a teatro.</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxmSrxkhoPJ9-wHQSR43xX097KtemW4tcw1-B-46WfFh2NTimTDSe9yCpzxxmEk1bxJgs_ujPXkShshwLb57Q' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></span></div><span style="font-size: large;"><br />
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<span style="font-size: large;"> Finito il giro sono entrata in una stanza pensando ci fosse il negozio e invece la signorina mi indica un tavolo. Ops era una Tea-room. Con mille scuse esco e cercando di chiudere bene la porta stavo per portarmi via il pomello della maniglia, raro pezzo antico pure quello immagino. Uscita dal consolato ho visto un bel palazzo GIALLO. Tutti questi colori!!! Sta citta` mi piace. Era il vecchio municipio e l'ultima visita della giornata (al primo museo mi avevano venduto un biglietto scontato per 3 musei), anche qui mobili antichi tra sale, saloni e salette e un' enorme sala da ballo con il pianoforte a coda su un ripiano rialzato e corredata anche da due signorine in costume d'epoca che mi hanno chiesto di fotografarle.</span><br />
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<span style="font-size: large;">Nel frattempo aveva smesso di nevicare forte e consultandomi con i signori della biglietteria (sono stati molto carini), ho deciso di andare su in montagna con la funicolare. Ormai si era fatto buio e dal municipio gia` c`era una bella vista della citta` illuminata, chissa` come sarebbe stata dalla cima.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC7xWbMcTjbeokS6uz1h4U6k6dnS2XZ_5IXDn7oCCrdJyynS50l0MnATucHKdb0fSZueW6TDBzFXwzg7aSN8jDk25BM-5Jxa1Y0nRmW5coTPqgUEmjI-t8nBwsmyzMwOZhGpzkfIEhqdg/s1600/P1050157.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC7xWbMcTjbeokS6uz1h4U6k6dnS2XZ_5IXDn7oCCrdJyynS50l0MnATucHKdb0fSZueW6TDBzFXwzg7aSN8jDk25BM-5Jxa1Y0nRmW5coTPqgUEmjI-t8nBwsmyzMwOZhGpzkfIEhqdg/s400/P1050157.JPG" width="266" /></span></a></div><span style="font-size: large;"><br />
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<span style="font-size: large;">Ho camminato per una ventina di minuti fermandomi a fare le foto, la strada sapeva molto da citta` di montagna delle nostre parti e nel percorso mi sono imbattute in 3 chiese molto belle che se avro` tempo domani visitero` piu` accuratamente e con delle belle stradine in discesa che si dirigono verso il mare e il porto. Ogni salita ha un suo nome collegato a una piccola storia. Una si chiamava Chachazaka dove "chacha" e` il termine ainu per signore anziano, in questo caso la salita e` cosi` ripida che chi la sale si china talmente tanto da sembrare un vecchietto.</span><br />
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<span style="font-size: large;">Alla fine ho preso la funicolare circondata da gruppi di cinesi e filippini, molto chiassosi si sa, ma il panorama che mi e` apparso ne e` valsa la pazienza. La citta` e` tutta illuminata e si possono vedere bene le coste, il porto e alcune navi. E` un vero spettacolo. Cosi` bello che ho deciso di pazientare ancora un po` finche` la gente non avesse sfollato. Ho visto un filmino in un piccolo cinema in cui l'unico spettatore ero io e solo io e quando sono uscita ho cenato al ristorante che da sulla citta` godendomi il panorama in santa pace.</span><br />
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<span style="font-size: large;">Da quando sono partita stamattina non mi sono fermata un attimo, e` ora di fare un po' di strecthing e andare a nanna, altro che andare in un pub a bere (eh</span> Costa!)pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-29530715326718364142011-11-13T07:29:00.000-08:002011-11-13T18:24:23.238-08:00La mia piccola Tokyo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixZFjBRIdM6ELPGejCDlzyjamGzj-kpmNSWkIpTC7uFaoW8ZIRySDfeKwyDgAPQqwvVkhZb5t571oRQHtaFara8SJJVJnM9-VVFENytFla1RtiiacbPkaGLNAoUVKmD-KxSkLMZLFyYuQ/s1600/P1040859.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixZFjBRIdM6ELPGejCDlzyjamGzj-kpmNSWkIpTC7uFaoW8ZIRySDfeKwyDgAPQqwvVkhZb5t571oRQHtaFara8SJJVJnM9-VVFENytFla1RtiiacbPkaGLNAoUVKmD-KxSkLMZLFyYuQ/s200/P1040859.JPG" width="200" /></a></div><br />
Si sa ed e` ufficialmente riconosciuto che Tokyo non e` una citta` e non e` neanche una metropoli.<br />
<div>Viene definita conurbazione, perche e` talmente estesa che ha inglobato le aree vicine (Yokohama, Saitama e Chiba) ed e` difficile rendersi conto vivendoci dove sono i confini che ormai sono solo sulla carta. Quando vado al lavoro farsi 30-40 minuti di treno all'interno della citta` e` la norma. Eppure Tokyo, la vera Tokyo, che si puo` in qualche modo identificare con l'area che si estende all'interno della linea circolare JR Yamanote, e` piccola, molto piu` piccola di quello che ci si puo` immaginare.</div><div>Seguire le linee della metro o dei treni non ti permette di realizzare quali siano le distanze e inoltre ti fa fare un percorso obbligato che non concede nessuna scorciatoia. I 40 minuti di treno da casa fino al centro diventano 60 in bici (quando la bici dovrebbe metterci almeno il doppio di tempo del treno) e i 20 minuti da Omotesando a Nakameguro (si deve tener conto anche del tempo perso per il cambio) sono 10 minuti in bici e quasi 30 a piedi.</div><div>In varie occasioni ho preferito pedalare, ma questo non ti permette di osservare bene la citta`, perche` comunque si va veloci. Ultimamente ho ripreso a camminare su lunghi percorsi e mi dispiace quando non mi porto dietro la macchina fotografica, perche` ogni volta c'e` qualcosa di interessante sia nei luoghi che nelle persone.</div><div>Oggi ho camminato quasi tre ore includendo una zona che non avevo mai visto piena di negozi e un pochino mi ha fatto ricordare le nostre citta`.</div><div>La settimana scorsa ho fatto la mia oretta del solito percorso da nord-est verso il centro e qualche scatto m'e` scappato, nonostante la strada sia sempre la stessa, l'ho vista con occhi diversi.</div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJeJA2gNJd_cnOT4foeISiyjd0HvROuFFh4TXfY444-_UsU-bKrW_6TZW-rHS_iz65ElhWCrDkumfniI-Bv-jqyHLaIqgtYnshyphenhyphenLjwMw0UBC4JhIPqWAVjcizO5MtmeEeV3m_B_Isfl-c/s1600/P1040990.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJeJA2gNJd_cnOT4foeISiyjd0HvROuFFh4TXfY444-_UsU-bKrW_6TZW-rHS_iz65ElhWCrDkumfniI-Bv-jqyHLaIqgtYnshyphenhyphenLjwMw0UBC4JhIPqWAVjcizO5MtmeEeV3m_B_Isfl-c/s200/P1040990.JPG" width="200" /></a>Ho deciso che camminero` molto di piu` e fotografero` molto di piu`.</div><div>Quasi quasi tengo un diarietto dei percorsi fatti. Che ne dite?</div><div><br />
</div><div>PS per la cronaca oggi 10 chilometri ^_^ e incontrai il mio principe in centro (CRACRA)</div>pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-77677120201411477772011-09-21T09:40:00.000-07:002011-09-21T17:56:40.913-07:00Grazie tifoneE` mezzanotte e mezza, lo so un po' tardino. Questa mattina mi sono alzata prima del solito e sono andata al lavoro. Fin qui tutto regolare. Pioveva un po' e mi sono portata giubbino e ombrello. Uscita dal lavoro pioveva un po', ma tra i passaggi al coperto e quelli sotterranei non mi sono presa neanche una goccia. Ovviamente come mio solito sono molto distratta riguardo alle previsioni del tempo e solo al lavoro ho scoperto che la pioggerella era il sintomo di un tifone in arrivo. Che ha causato anche qualche danno di alberi caduti ecc.<br />
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Non sono potuta tornare a casa, perche` dovevo lavorare ancora e avevo anche appuntamento con un amica per pranzo, comunque nel frattempo la pioggia si era calmata. Purtroppo pero` finito il lavoro verso le 5.00 il tifone ha cominciato a scatenarsi, camminando fino alla stazione con Costicina, il vento ci spostava e ci ha rovsciato gli ombrelli e per il rumore non ci sentivamo a vicenda. Bene con sto casino il treno sicuramente era bloccato.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKmASa-0psAlUc2QMiU2kiGite2epvEzqONMB0_LWOS4iWhUQlidIq0iPYFCTnazyaqasqxAKe4QbDss46Apnmqdn5lxqtqkyEN0ZSesmLEXajbgrsMyMAE6bKZGgkL_0mcbE4PIYmikY/s1600/2011_09_22_Sibuya_tifone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKmASa-0psAlUc2QMiU2kiGite2epvEzqONMB0_LWOS4iWhUQlidIq0iPYFCTnazyaqasqxAKe4QbDss46Apnmqdn5lxqtqkyEN0ZSesmLEXajbgrsMyMAE6bKZGgkL_0mcbE4PIYmikY/s1600/2011_09_22_Sibuya_tifone.jpg" /></a>Con la metro non ho avuto problemi anche se era un po' in ritardo, ma quando sono arrivata a Shibuya ho visto una scena sbalorditiva. Un sacco di gente che aspettava all'entrata della stazione bene in ordine tutti in piedi come pinguini che allungavano ogni tanto il collo per verificare la situazione. Non riesco a capire ancora che gusto ci provino a fare la fila. Fanno la fila per mangiare al ristorante preferito, fanno la fila per il cinema, fanno la fila per il parco dei divertimenti, fanno la fila quando aspettano il treno!!! Non so in questo caso se e` una pazienza innata o dovuta, al contrario, dalla frenesia di tornare a casa. Ma credo la seconda, perche` la vita qui e` frenetica, cosi` frenetica che a volte non riesci a fermarti anche se vorresti. Ultimamente pero` io sto reimparando a fermarmi e vista la situazione non avevo voglia di starmene li a <b>pinguinare</b> con loro.<br />
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Quale migliore occasione avrei avuto per girare i negozi!!! Non mi piace fare shopping, ma ero in cerca di due cosine, quindi ho cominciato a girare per il grande magazzino della stazione. Ovviamente pullulava di gente, i posti a sedere compresi quelli dei negozi di scarpe erano tutti occupati. Sedersi non c'era verso, quindi ho continuato a girare passando velocemente i negozi che non mi interessavano, passando dal palazzo est a quello sud e ovest, ritornando poi alla scala mobile di partenza per non perdermi. E cosi via un piano dietro l'altro dove in ogni bagno c'era la fila, ancora!!! dalle 20 alle 30 persone. E c'era la fila per ogni caffetteria del magazzino.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4tenTpEiElF0dokMhkhwxpcGTwQn1Wv7Jc9oTogvv-Za0k8P_aRqZSobCDFosp5BBEpjbHCVgw1niIfU_pmGzTYluSOXWF1bHOmOTsD07khfSA1ouUAKPBEAYx6WI3bBkpVpgSRNb9aY/s1600/2011_09_22_Sibuya_ombrelli+tifone.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4tenTpEiElF0dokMhkhwxpcGTwQn1Wv7Jc9oTogvv-Za0k8P_aRqZSobCDFosp5BBEpjbHCVgw1niIfU_pmGzTYluSOXWF1bHOmOTsD07khfSA1ouUAKPBEAYx6WI3bBkpVpgSRNb9aY/s1600/2011_09_22_Sibuya_ombrelli+tifone.jpg" /></a>Finito il giro erano ormai le 6.00 passate, ma i pinguini erano ancora li` forse avevano guadagnato qualche fila, ma il gruppo era notevolmente aumentato. Ok tornare a casa non c'era speranza, rimaneva solo da fare un altro giro e nel frattempo mi e` venuto in mente che potevo provare a prendere l'autobus. Tergiversando tra un negozio all'altro, ho fatto qualche acquisto e qualche assaggio al FoodShow (che in realta` e` come un supermercato con tanti negozietti), e intanto mi appropinquai alla fermata, ma ecco qui altre file infinite, con tanto di TV ad intervistare gli sventurati. allora mi sono fiondata fiondo in un altro grande magazzino, dove dopo due ore di giramenti finalmente riesco a sedermi un attimo. Ho chiamato un'amica anche lei bloccata al lavoro. Chiacchierando mi viene in mente una genialata. Erano le 7.30 circa e i negozi poco dopo avrebbero chiuso, allora ho pensato di andare al cinema.<br />
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Mi sono avviata verso una biglietteria e sono entrata proprio 5 minuti prima della chiusura. Non volevo un film che cominciasse tardi e mi hanno consigliato The Ghost Writer di Roman Polanski. Non avevo la minima idea del film, ma il titolo mi intrigava e dato il regista ho pensato che ne sarebbe valsa la pena. Non solo il film mi e` piaciuto, ma era anche "Lady's day" quindi ho pagato il biglietto ridotto.<br />
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Finito il film sono ritornata in stazione e la fila era miracolosamente svanita, i treni partivano quasi regolarmente e non c'era troppa gente, Anche, se non mi sono potuta sedere, il treno non era troppo pieno.<br />
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Non tutti i mali vengono per nuocere<br />
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GRAZIE TIFONE!<br />
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PS E` stata una giornata intensa e non poteva mancare anche una bella scossetta di terremoto, che dal settimo piano del cinema si sentiva benissimo!!!pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-82147716709974646512011-03-23T02:30:00.000-07:002011-03-23T02:30:01.955-07:00L'ignoranza dei giornaliastiTitolo "Panico a Tokyo", MA SAI LEGGERE!!!! sullo schermo c'e` scritto SENDAI. Studia ignorante <a href="http://multimedia.lastampa.it/multimedia/nel-mondo/lstp/28615/">http://multimedia.lastampa.it/multimedia/nel-mondo/lstp/28615/</a>pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-91761691796574596902011-03-22T11:41:00.000-07:002011-03-22T11:47:32.286-07:00La vergogna dei giornalisti 2 . L'articolo falso!Quando stavo a Nagoya io e F. abbiamo letto questo articolo.<br />
Non sapevamo se piangere o ridere. Di tutto quello che e` stato scritto su Peppe e in particolare la telefonata e` falso.<br />
La foto nella sua pizzeria e` vera, ma non l'ha fatta il fotografo e` quella che Peppe ha usato su facebook.<br />
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Purtroppo e` uscito sul Corriere e non sul giornale locale, creando non pochi problemi al povero Peppe vittima di questo articolo<br />
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<u><span style="color: #d5a6bd; font-size: large;"><strong>Ringrazio i giornalisti per aver creato il panico e fatto disperare i nostri cari. Se ne avessi avuto la forza li avrei denunciati e richiesto i danni (quanti di noi hanno dovuto pagare un viaggio non previsto)</strong></span></u><br />
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<h3>Giuseppe erricchiello, 26 anni, fa il pizzaiolo nella capitale giapponese</h3><h1>«Io, Peppe, il pizzaiolo: uno degli ultimi italiani rimasti a Tokyo»</h1><h2>«Ho ricevuto una telefonata: "Scappa finchè sei in tempo"»</h2><div id="content-to-read"><div class="reader">Giuseppe erricchiello, 26 anni, fa il pizzaiolo nella capitale giapponese</div><div class="reader">«Io, Peppe, il pizzaiolo: uno degli ultimi italiani rimasti a Tokyo»</div><div class="reader">«Ho ricevuto una telefonata: "Scappa finchè sei in tempo"»</div><span style="font-weight: bold;">MILANO</span> - «Peppe, sei uno degli ultimi degli italiani rimasti a Tokyo. Ti prego, scappa». Sarebbe iniziata così la telefonata ricevuta martedì mattina da Giuseppe Erricchiello, in arte Peppe, pizzaiolo nato 26 anni fa ad Afragola, vicino a Napoli, e residente a Tokyo da cinque anni. Una telefonata fatta dall'ambasciata italiana nella città giapponese, secondo quanto riferisce lo stesso pizzaiolo, ma smentita dalle fonti consolari italiane di Tokyo tramite funzionari del ministero degli Esteri a Roma. <br />
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<span style="font-weight: bold;"><b></b>Peppe è uno dei molti che hanno</span> fatto grande l’Italia all’estero. La sua storia fa comprendere il valore, il coraggio, la dolcezza e la semplicità di questo ragazzo dal naso partenopeo. Peppe non padroneggia un italiano perfetto e l’inflessione dialettale è predominante, ma ciò che dice e racconta arriva sempre dritto al cuore: aveva circa 20 anni quando venne accoltellato perché - sembra impossibile, ma è storia di oggi - si era innamorato di una ragazza di cui non doveva innamorarsi. Era stato avvertito del rischio della sua scelta, ma le motivazioni che gli erano state fornite erano impossibili da comprendere per un ragazzino della sua età. Peppe rimane qualche mese in coma e al suo risveglio chiede aiuto a sua nonna, la donna che lo ha cresciuto: «Nonna, io non voglio rimanere in Italia, ho paura. La cosa che so fare meglio di tutte è la pizza. Secondo te, qual è il Paese dove piace di più la pizza?». La nonna rispose che le pareva che ai giapponesi la pizza piacesse, e Peppe, raccolto tutto il suo denaro, parte da solo per Tokyo, città dove inizia immediatamente a lavorare. Come garzone, aiuto cuoco e poi, finalmente, come pizzaiolo. <br />
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<span style="font-weight: bold;">Pizza dopo pizza, ristorante dopo ristorante</span>, Peppe in soli cinque anni riesce ad avere una pizzeria tutta sua – che ha chiamato La Bicocca - e a fare breccia nel cuore della gente della città, che lo ama. Oggi, o meglio, sino allo scorso venerdì, Peppe era diventato un personaggio pubblico: andava nelle scuole ad insegnare ai bambini giapponesi a fare la pizza napoletana; era a fare ospitate sulla televisione nazionale per raccontare i segreti del suo impasto; era all’ambasciata italiana, a fondare l’associazione dei pizzaioli napoletani in Giappone. E tutte le sere nel suo locale, a lavorare sodo, sempre, fino a tarda notte. <br />
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<span style="font-weight: bold;">Oggi Peppe è uno degli ultimi italiani rimasto a Tokyo, molti</span> sono già tornati in Italia o si sono spostati in altre città del Giappone. Altri invece hanno deciso di restare a Tokyo: non hanno lasciato case, lavoro, parenti e amici, sperando che in qualche modo la situazione possa tornare alla normalità. «L'ambasciata italiana resterà aperta finchè ci sarà l'ultimo italiano» ha detto l'ambasciatore Vincenzo Petrone che in collegamento in diretta da Tokyo durante la trasmissione di <i>Porta a Porta </i>ha riferito la situazione dei connazionali presenti nel paese. «Nella zona di esclusione - cioè quella attorno alla centrale, ha rassicurato Petrone - non ci sono comunque più italiani». <br />
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<b>Peppe ha paura, ma non vuole andarsene. </b>Non vuole scappare dalla città che lo ha accolto, non vuole abbandonare la gente che gli vuole bene. «Venerdì è stata durissima: ho avuto il tempo di pregare, di chiedere scusa per tutti i miei peccati e ho chiuso gli occhi pensando che tutto sarebbe sparito. Poi ho riaperto gli occhi e tutto era ancora lì, ma era caduto per terra. In mattinata mi ha chiamato l’Ambasciatore per dirmi di andare via subito, che è pericoloso. Ma mi dispiace lasciare questa gente. Se non faccio io la pizza, nessuno va più al ristorante. La città è vuota, per le strade non c’è più nessuno: sono tutti chiusi nelle case. I negozi sono serrati e gli alimentari non hanno più nulla da vendere, in alcune zone della città non c’è l’acqua e l’elettricità funziona solo ogni tanto. Sembra di essere in una città fantasma». Proprio lunedì la moglie di Peppe, che si è sposato con una ragazza giapponese, ha scoperto di essere incinta e lui, fiero, ha detto che diventerà papà. E questo è l’unico motivo per cui Peppe prenderà un treno e si sposterà per qualche giorno nel sud del Giappone. «Ma voglio tornare, perché la mia vita è tutta in questa città». <br />
<div class="footnotes">Massimo Triulzi<br />
<strong><span style="color: #cc2026;">15 marzo 2011</span></strong><span class="modified">(ultima modifica: 16 marzo 2011)</span></div><br />
<table align="left" class="foto-h-left" style="width: 1px;"><tbody>
<tr><td><img align="left" alt="Peppe nella sua pizzeria" border="0" height="140" src="http://www.blogger.com/Media/Foto/2011/03/15/Peppe--180x140.jpg?v=20110315170453" title="Peppe nella sua pizzeria" width="180" /></td></tr>
<tr><td>Peppe nella sua pizzeria</td></tr>
</tbody></table></div>pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-25053682826485026042011-03-22T01:29:00.000-07:002011-03-22T01:41:54.165-07:00La vergogna dei giornalisti italianiRiporto qui una lettera aperta che esprime la rabbia e il rammarico di noi italiani che viviamo in Giappone, poi faro anch`io delle ricerche per i miei commenti su altri articoli<br />
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<div class="clearfix" id="headNav"><div class="lfloat"><form action="http://www.facebook.com/search/" id="navSearch" method="get" name="navSearch" onsubmit="return Event.__inlineSubmit(this,event)" role="search"><div class="uiTypeahead" id="u885264_2"><div class="wrap"> <br />
<div class="innerWrap"><span class="uiSearchInput textInput"></span></div></div><div class="uiTypeaheadView" id="u885264_1"> <strong>Lettera aperta a Gianpaolo Visetti ("inviato" de la Repubblica)</strong></div></div></form></div></div><div class="fb_content clearfix" id="content" style="min-height: 100px; visibility: visible;"><div id="mainContainer"><div class="clearfix hasRightCol" id="contentCol"><div id="contentArea" role="main"><div><div class="uiHeader uiHeaderBottomBorder mbm"><div class="clearfix"><div class="mbs uiHeaderSubTitle lfloat fsm fwn fcg">pubblicata da <a href="http://www.facebook.com/profile.php?id=1441287998"><span style="color: #3b5998;">Alessandro Clementi</span></a> il giorno lunedì 21 marzo 2011 alle ore 0.49<br />
</div><div class="uiHeaderSubActions rfloat"></div></div></div><div class="mbl notesBlogText clearfix"><div>Sig. Visetti,<br />
non scomoderò per lei parole come <em>deontologia</em>: una veloce scorsa ai suoi articoli passati mi dà già sufficientemente l'idea che lei, il suo patto con il diavolo, l'ha firmato e controfirmato da parecchio. Lei e la deontologia avete in comune quanto l'acqua con l'olio, quanto i cannoli con gli ossobuchi.<br />
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D'altra parte, non scomoderò nemmeno l'unica parola capace di rispondere a quanto lei, con il potere che purtroppo le è stato attribuito, sta compiendo nel piccolo contro noi, comunità italiana in Giappone, e nell'enorme, contro un popolo investito da una sofferenza che evidentememte le è estranea come mille anni fa il Qoelet a un aborigeno australiano. La parola è <em>vergogna</em>, ma non la scomoderò, dicevo, perché altrimenti questa lettera finirebbe qua.<br />
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Tengo invece un profilo basso, bassissimo, e le chiedo in che modo riuscirà a dare conto della quantità inverosimile di menzogne che è riuscito a mettere insieme nell'articolo che oggi, 20 marzo, le hanno pubblicato sul quotidiano la Repubblica ("Tokyo, capitale in agonia") e che - sempre nell'intenzione di mantenere un profilo basso - userò come riferimento.<br />
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(Riferimento... rimanga tra noi, sig. Visetti, ma io dalla lettura del suo articolo ho provato un senso di umiliazione così cocente come penso di aver sperimentato solo poche volte nella mia vita. Umiliazione infinitamente accresciuta dal fatto che sì, di penna si ferisce più che di spada, ma di solito non da una penna come la sua che è palese abbia esaurito ogni possibilità di crescita intorno alla seconda media)<br />
<br />
Sig. Visetti, mi dicono che è vero che è inviato in Giappone, che lei è presente sul territorio, e non sulla collina di Posillipo a giocare alla playstation, come invece immaginavo. Io comincio, eh, poi mi fermi lei:<br />
"in 4 milioni sono già fuggiti"... mi dia la fonte per cortesia. Capisco che sui conclamati 13 milioni di abitanti della capitale siano noccioline, ma sono pur sempre quasi il doppio di Roma. Insomma, numeri importanti.<br />
"al riparo dalla nube atomica". Non è Chernobil, non lo è nemmeno lontanamente. Questo anche al suo giornale sono stati constretti ad ammetterlo. "E come vuoi chiamarla?". Sig. Visetti, come avevano capito molte persone prima del nostro Moretti, le parole sono importanti: lei adeso mi vuol negare che nelle sue intenzioni non c'era un richiamo intenzionale all'immagine che noi tutti serbiamo di quell'episodio? Davvero? Davvero davvero davvero?<br />
"nella periferia a nord di Tokyo arriva invece l'orda dei disperati che scappano da Fukushima". Anche qui, sig. Visetti, al di là della menzongna mortificante, è una questione di linguaggio. Oltre che spaventosamente immobili nel loro cliché (ma non è colpa sua, si intende, lei fa quel che può) sono parole che si usano per il Darfur, non per Tokyo. Anche qui, l'intento (mi perdonerà, ma con lei davanti come interlocutore mi viene da ridere a chiamarlo così) subliminale è evidente.<br />
" Il governo ha ammesso che tracce di iodio radioattivo sono state rinvenute nell'acqua potabile di Tokyo e delle aree vicine. Livelli anomali, ufficialmente sotto i limiti di legge e non immediatamente pericolosi per la salute". Il governo che ha "ammesso", pubblica dal 15 marzo sul sito ufficiale del Ministero dell'istruzione e scienza dati ragionati e dettagliati sulle rilevazioni di radiazioni regione per regione, e la notizia è da lì che arriva. Per "ammettere", occorre prima aver negato o almeno taciuto. Pensa in tutta fede che il governo abbia anche solo pensato di tacere su una cosa così facilmente verificabile? O che posticipare la notizia di uno o due giorni abbia avuto una ragione politica? E i livelli? Che la rilevazione è di 2,9 e che il livello di norma per i.n.i.z.i.a.r.e a essere pericoloso è di 300, non lo dice?<br />
Lei è semplicemente colpevole, sig. Visetti, di un uso viziato e intenzionalmente deviante delle parole che utilizza.<br />
<br />
Mi accorgo di starmi perdendo dietro di lei, sig. Visetti, sto annoiando chi mi legge e facendo così il suo gioco, visto che invece vedo come i suoi articoli siano "consigliati" da 2.000 persone su FB. Ottima idea quella di poter solo "consigliare" e non il contrario, per fare una media ragionata. Ad ogni modo mi limito solo ai punti eclatanti.<br />
<br />
" A Ginza, la via dello shopping, alcuni ambulanti mettono all'asta compresse di iodio sul marciapiede, a prezzi esorbitanti, come fossero spacciatori"... questa è meravigliosa. Non riesco a non sorridere, mentre mi sento come qualcosa che si svuota dentro. Una volta, una simpatica responsabile stampa di una casa editrice mi voleva convincere a scrivere che un'intervista che avevo fatto tramite mail, in realtà l'avevo fatta in un elegante caffè "della" Ginza (sic). Mi rifiutiai. Immagino che anche nel suo caso, la scelta del luogo abbia a che fare con un certo modo di intendere il giornalismo, e che ha come premessa quello di intendere i lettori come tanti campagnoli che reagiscono al nome di "Ginza" come gli emigranti di inizio 900 a quello di Long Island.<br />
<br />
"I cibi confezionati, purché prodotti prima dell'11 marzo, sono introvabili e il loro prezzo è salito di sette volte. Invenduti i generi freschi. (...) Molti distributori di carburante sono chiusi e quelli aperti non vendono più di dieci litri di benzina a testa, da portarsi via in una tanica. Il mercato immobiliare è impazzito. In una settimana il valore delle case a Tokyo è sceso del 30%, del 70% nella prefettura di Fukushima. A Osaka, Kyoto e Kobe è salito del 40%." <br />
Le fonti, per cortesia. Ah, a proposito, i litri sono 20, e solo in determinati distibutori.<br />
<br />
"Devono dire in anticipo cosa può succedere - dice Reiko Fukushima, direttore di un'importante catena di negozi - non confessare quanto è già avvenuto". Mi piace questa Reiko Fukushima, l'unica voce in un articolo che intende parlare per - la cito, sig. Visetti - 35 milioni (BUM!) di persone (anzi no, 31, perché 4 se ne sono andati, è vero). Adorerei sapere quale raffinato criterio ha seguito nella sua selezione.<br />
<br />
"lo spettro di un'esplosione nucleare". Ecco, questo è <strong>grave</strong>, perché non solo non è nemmeno lontanamente possibile un'esplosione del genere (come del resto lei sa benissimo), ma l'instillare l'idea in riferimento a un paese che sa che cosa vuol dire una vera esplosione nucleare la copre di una colpa di cui mi auguro verrà chiamato a rispondere il prima possibile, possibilmente, e non sto scherzando, in un'aula di tribunale.<br />
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"eco-evacuati". Ma lei è un artista, sig. Visetti! E' tutta farina del suo sacco?<br />
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"Tragico il problema dello smaltimento delle vittime dello tsunami, fra 25 e 40 mila". ...40 mila...<br />
VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!! (mi scusi, alla fine mi è scappata)</div></div></div></div></div></div></div>pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-65825428196387466102011-03-16T01:11:00.000-07:002011-03-22T01:16:05.996-07:00Travolta dagli eventiDopo il ritorno a casa, io e F. "o napoletano" controllammo le notizie, la situazione sostanzialmente non era cambiata. Anche l`Ambasciata, non dava segni di allarmismi, anche se consigliava a chi non aveva impellente necessita` di stare a Tokyo di allontanarsi dalla citta` per prevenzione. <br />
Durante la mattina avevo anche contattato degli amici che stavano a Osaka e a Kobe e che pensavo di incontrare. Dato che non avevo nessuna intenzione di uscire dal Giappone, avevo pensato di fare un giro nel Kansai (a Sud-Ovest del Giappone) finche` la situazione si calmasse e anche per tranquillizare i miei.<br />
Ma dall`Italia mi facevano pressioni. Ho sentito via skype il Titti poverino era molto preoccupato anche se sembrava calmo. Era rimasto tutta la notte a scrivermi messaggi di lasciare il Giappone immediatamente e non riceveva risposta, perche non mi mandava i messaggi sul cellulare. Le notizie in Italia erano terribili, molto di piu che in Giappone e a volte anche false (su questo poi scrivero` un blog a parte). "O napoletano", cercava di tranquillizzarmi, ma dopo la telefonata, mi sono sentita costretta a partire, anche se non volevo.<br />
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Partire e per dove? non certo in Italia, volevo stare per quanto possibile il piu` vicino a Tokyo. Il Titti mi ha detto di uscire dal Giapppone, ma molto mi hanno detto "torna a casa presto". CASA bella parola, la mia casa, la mia vita e` Tokyo. Ho lasciato il lavoro, gli amici, i padroni di casa che sono cosi` carini, la mia casa con la biancheria ancora stesa, le pulizie a meta`, la verdura apena comprata nel frigo. Non volevo lasciare la MIA CASA non cosi`, scappando e lasciando gli altri li`.<br />
<div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Nel frattempo avevo anche sentito M. "la gattara", che era a Osaka. Doveva partire il giorno dopo da Narita che ci faceva a Osaka!!!!!!! Non avevo ben capito la situazione, ma questo mi aveva preoccupato anche se pensandoci (e in quel momento iniziavo a "non pensare") considerando i Black Out che c'erano a Tokyo era semplicemente un problema tecnico e che non sarebbe stato possibile tenere attivo l'aeroporto al 100% . Poi ho parlato con il suo amico A. "l'interprete", lui e` giapponese, ma mi ha detto che si era informato bene, che cio` che dicevano alla Tv non era completamente vero e che il rischio c'era come diceva il Titti. Mi e` salita un`angoscia cosi` forte che e` subentrato il panico. Ho telefonato un sacco di volte all'Alitalia senza successo e l'unica volta che sono riuscita a prendere la linea il cellulare si e` scaricato. Intanto K. e F. cercavano di tranquillizzarmi e hanno preparato la cena. Ho mangiato, ma con ansia、e il mal di testa mi assaliva. Ho continuato a cercare su internet che cosa non lo so. L'unica cosa che sono riuscita a concludere e` stato di chiamare un taxi per la mattina dopo. </div><div style="text-align: justify;">Ho salutato F. e K. che il giorno dopo probabilmente se ne sarebbero andati a fare un giro nlla zona di Nagoya. Ho continuato a ricercare su internet il nulla e sfinita all'una sono andata a dormire piangendo, <u>non avevo scelta dovevo partire e non volevo partire</u></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-70167171867128409352011-03-16T00:54:00.000-07:002011-03-22T01:38:41.250-07:00La calmaQuesta mattina per fortuna K. non aveva piu la febbre, quindi non siamo andate in ospedale.<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-PEPWnlsRtCgChhhIWqsyRe4pBPd22VIzjbVeZON2PY0dq8ib6laEyDTu9Lb07i1Ug_3_0adEDjtE56PtsnFjXPi26VnSKAtgzYT8SJmHVsoS0izNzmpo1lOjrXJfgb6HM59SeNYb8fw/s1600/P1030236.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-PEPWnlsRtCgChhhIWqsyRe4pBPd22VIzjbVeZON2PY0dq8ib6laEyDTu9Lb07i1Ug_3_0adEDjtE56PtsnFjXPi26VnSKAtgzYT8SJmHVsoS0izNzmpo1lOjrXJfgb6HM59SeNYb8fw/s200/P1030236.JPG" width="150" /></a>La situazione non era cambiata, ma eravamo tutti un po' stanchi avevamo bisogno di distrarci, allora abbiamo deciso di fare un giro per la citta`.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: justify;">Siamo andati a mangiare in un ristorantino economico. Una specialita` della zona di Nagoya e` AkaMiso con cui si fanno le zuppe e anche i condimenti per la carne, era molto buono.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: justify;">Io ero con la valigia rotta quindi dovevo comprarne una e il piccolo tornado voleva vedere il castello. Prima siamo andati nella zona dei negozi, nonostante fosse marzo c'era un vento freddissimo che si incanalava tra i palazzi e ci siamo infilati nei Departement Store. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQM2MacUPZicWrGv-AfyS3bVM2Ge61iMuyan2vNg1T_3gPEjmKxULEsrDD_2eS2rkY3-iZi4LcixfiYIb7cf-HzKbdlEDVhDWDPd9gb9p4vtdoCq-o9VkCIPBZH9_HKxsjJwtQ6iQh0Io/s1600/P1030259.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQM2MacUPZicWrGv-AfyS3bVM2Ge61iMuyan2vNg1T_3gPEjmKxULEsrDD_2eS2rkY3-iZi4LcixfiYIb7cf-HzKbdlEDVhDWDPd9gb9p4vtdoCq-o9VkCIPBZH9_HKxsjJwtQ6iQh0Io/s200/P1030259.JPG" width="200" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: justify;">Dopo le mie compere, abbiamo ripreso la metro e siamo andati al castello. E` una ricostruzione di un antico castello, ma comunque interessante. abbiamo visto dall`alto tutta la citta` e si vedeva anche la linea Shinkansen che si insinua tra i palazzi. Dopo la visita ci siamo presi un teino e ci siamo ridiretti verso casa</div><div align="justify" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;"></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: justify;">Nonostante Tokyo non fosse lontanissima, ci sentivamo abbastanza sicuri, ma sempre in contatto con gli amici. Pero mi e` arrivata una mail dall`Italia che mi ha allarmata e non vedevo l`ora di arrivare per poter usare internet</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: justify;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: justify;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;"><br />
</div>pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-62479174926749950822011-03-15T09:43:00.000-07:002011-03-15T09:43:28.262-07:00Nagoya seconda parteArrivata a Nagoya ho incontrato i miei amici e poi sono andata a prendere F. "o napoletano", la moglie K. e il figlio M. alla stazione e insieme abbiamo passato il pomeriggio e mangiato insieme. Il piccolo M. e` un tornado quando parte non lo ferma piu nessuno e K. poverina e` stanca a stargli sempre dietro, anche perche` sara in arrivo un M2, speriamo meno tornado del primo.<br />
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Nel frattempo pero` io e "o napoletano" ci siamo tenuti informati sulla situazione. <br />
Ho chiamato il servizio consolare di Osaka e abbiamo dato i nostri dati. Ci hanno detto che la situazione a Tokyo non e` pericolosa e che comunque l'emergenza non e` prevista per la zona di Nagoya. <br />
Per quanto riguarda la situazione delle centrali per ora l'emergenza e` momentanemente rientrata. <br />
Questo e` l ultimo bollettino informativo <a href="http://www.ambtokyo.esteri.it/Ambasciata_Tokyo/Archivio_News/InformazioniAiConnazionali_2_1503_2300.htm">http://www.ambtokyo.esteri.it/Ambasciata_Tokyo/Archivio_News/InformazioniAiConnazionali_2_1503_2300.htm</a><br />
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Questo non significa che sono completamente tranquilla, ma per ora siamo al sicuro. Domani mattina io e K. andiamo un attimo all'ospedale, lei per il raffreddore e io per quel cavolo di allergia ai pollini sdel Sugi (pino giapponese) . Valutiamo la situazione e vediamo se spostarci. Io sarei propensa verso Osaka, ma pensavamo anche di fare un saltino a Seoul.<br />
Qui sono gia le 2. <br />
Buonanotte a tuttipitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-50839225827734383612011-03-15T04:07:00.000-07:002011-03-15T04:07:22.384-07:00Nagoya prima parteA parte un post non ho scritto il blog, ma oggi e' un giorno un po speciale.<br />
Sono riuscita a comunicare con la famiglia e gli amici. Ma ho deciso di scrivere per poter tranquillizzare tutti che sto bene e non sono da sola, ma con una bella famigliola e mi trovo a Nagoya.<br />
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Ieri ho passato tutto il giorno in casa facendo le pulizie, tenendo pero sempre internet collegato. La mattina ero tranquilla e le notizie non erano preoccupanti.<br />
Arrivata la sera pero ho iniziato a preoccuparmi e ho preparato intanto le cose indispensabili per partire.<br />
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Sono poi andata a dormire e risvegliata da una bella scossetta di terremoto alle 5.00 di mattina. Il terremoto non mi fa paura. Tokyo tiene botta e anche casa mia, niente e' caduto, niente si e' rotto. Pero come tutti i giapponesi ho controllato la situazione su internet (dato che non ho la tv) . Ho chattato con un'amica per sapere come stava e pensavo di tornare a dormire. Pero non c'era nessuna notizia chiara sulla centrale di Fukushima ho letto solo qualche breve articolo in giapponese che non riuscivo a capire bene nel frattempo si sono fatte le 6.00 e in quel momento ho iniziato a fare le valigie, sempre pero' in dubbio se partire o no. Nel frattemo ho chattato con un altra amica e poi ho contattato FB che vive a Nagoya, che si e' offerto di ospitarmi a casa sua e cosi` sono partita.pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1937998536235994026.post-79367528718793007962010-10-08T06:48:00.000-07:002010-10-08T06:55:07.431-07:00L`inglese per ogni paeseOggi come molti venerdi` sono andata a lezione di danza. Non e` proprio vicino a casa quindi devo prendere il treno e cambiare. Al ritorno ho avuto un attacco di fame micidiale e cosi` mi sono fermata alla stazione di cambio per rifocillarmi un pochino. Pizza alla Bismark! A pensarci e` la prima volta che la mangio. In Italia c`e`? non me la ricordo affatto. O comunque non e` come questa che vi sconsiglio vivamente.<br />
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Riavvicinandomi alla stazione ho deciso di passare al supemercato ItoYokado, non lo conosco bene, ma sembra economico. Allora quasi quasi una capatina.. Per rifocillarmi con una bella e sana colazione domani mattina, mi sono tuffata sul bancone dei cereali. <<Mii... quelli che ho comprato l`altro giorno il doppio costavano!!!. Se e` cosi economico allora vediamo al reparto verdure.>> Mentre pensavo cio`, un tipo mi ferma, di primo acchito mi sembrava indiano, ma aveva qualcosa di diverso. Naturalmente mi ha attaccato bottone in inglese, per fortuna che non mi ha preso il panico come il mio solito.<br />
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In modo molto gentile mi chiede se lo posso aiutare, che non conosce il supermercato (e neanche il giapponese io suppongo). Poi mi dice:<I`m looking for SPAKETTI.> <br />
Mumble mumble! <SPAGHETTI? > <Yes! Are you Italian? That is incredible! I thaught you was european so I tried to ask you. But I asked about spaghetti to an Italian!><br />
Era molto entusiasta della cosa convinto che sapessi dove sono gli spaghetti a un supermercato in cui ci sono stata due volte. Comunque la spaghettata fu fatta e mi ringrazio cordialmente.<br />
Allora io mi ridiressi alla tanto sognata insalata, un`occhiatina alla frutta sempre estasiata per il prezzo. Mi giro e lui e` di nuovo li` e mi disse che mi stava cercando<br />
Mumble mumble <Mah che ce prova!>, pensai. <Sorry, do you know where it the FLAWA> <FLAWA> Nella mia mente si aprirono mondi di margherite e tulipani.< Che mi vuole regalare dei fiori? allora ci prova proprio!><br />
<Yes FLAWA> mi ribadisce facendo il gesto con le mani di sbattere qualcosa tra i palmi. Mah vuoi vedere che questo cerca le salviettine umidificate profumate ai fiori. Allora gli chiedo <for clean the heands?>. In quel momento vidi scendere sul suo volto un leggero velo di semi disperazione. <No, for the BRRID> <the BRRID?> <Yes, the BRRID>, ribadi` arrotando bene la R con mia grande invidia, dato che non ce l`ho.<br />
Dopo tanti anni all`estero nonostante qualche imbarazzo si riesce a capire anche l`impossibile (Impossibile almeno per me che non ho mai studiato l`inglese). Dopo qualche BRRID, capii allora che voleva la farina per il pane e lo ringraziai pure perche anch`io dovevo comprarla e me ne stavo dimenticando. Allora tutto contento mi spiego` che sua moglie vuole fare il CPRTqualcosa (questa non l`ho capita), specificando che e` una ricetta mediterranea, una specie di minipizza condita con formaggio. (Da qui dedussi poi che non era indiano, ma probabilmente turco) <br />
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Buon inglese a tutti :)pitushttp://www.blogger.com/profile/11083873882425308447noreply@blogger.com0