lunedì 19 dicembre 2011

Hakodate nikki - prima parte

Sono stati 3 mesi molto pesanti per me, un sacco di problemi continuavano ad accavallarsi, ma tutto si e` pian piano risolto da quando ho deciso di ritornare in Hokkaido.


Questa mattina ho preso l'aereo da Tokyo e in meno di due ore ero gia` qui. Non vi dico la gioia di vedere tutto bianco. Una sensazione che in Italia da me non si prova da parecchi anni, visto che nella mia citta` nevica sempre meno e raramente.


L'aria e` tersa e si sta veramente bene. Avevo un buco di due ore prima di raggiungere l'hotel quindi ho preferito deviare per visitare un convento che si trova nella zona dell'aeroporto. Non c'era l'autobus che arrivava direttamente e mi sono ritrovata a camminare con lo zaino e il trolley su una salita innevata e per di piu` ha cominciato a fioccare, anche se leggermente. Raggiunto il convento ho  fatto delle foto e visitato il negozio-museo, dove c'erano le foto delle suore che facevano un sacco di cose a mano, naturalmente anche cose dolci e ho comprato delle caramelle al caffe` veramente buone. Altro che convento sembrava una fabbrica in piena produzione. Peccato pero` che non sono potuta entrare a visitare la chiesa.


Anche se continuava a fioccare, mi sono incamminata verso l'autobus, avrei dovuto aspettare piu` di mezz'ora al freddo e con le fitte al ginocchio, allora ho continuato a camminare senza ombrello, con le scarpe "guai che si bagnino" e il bagaglio, ma sono arrivata all'altra fermata dove ho preso  l'autobus al volo, ma non era quello che andava in centro. A un certo punto l'autista gesticolando mi fa "next" e quando sono scesa, indicandomi dietro "train". Me lo immagino ritornare a casa dalla moglie tutto orgoglioso dirle: "Oggi e` salita una straniera e le ho parlato in inglese!", omettendo pero` "...lei parlava perfettamente giapponese".


Loro lo chiamano "treno della citta`" noi lo chiameremmo piu semplicemente "tram", ma ha un qualcosa che si potrebbe definire "furukusai" (sa da vecchio, ma in senso buono), ha il pavimento fatto con tavole di legno e il box dei biglietti sembra non essere cambiato da 20 anni. Ho allungato di non poco il percorso, ma sono in vacanza chi se ne frega, non ho da timbrare il cartellino. Arrivata a destinazione il nevischio era cambiato in una buferina non molto rassicurante, in camera ero veramente in dubbio se uscire o no, ma da stoica come sono ho ripreso il trenino di prima e visto il tempo ho deciso di dedicarmi ai musei.


La citta` e` molto carina e ha molti palazzi in stile occidentale, ADORO fotografare i palazzi antichi. Sono entrata nel primo museo quello delle popolazioni Ainu che e` l'etnia originaria dell'Hokkaido molto carino e interessante, ma la cosa che mi ha colpito di piu` si vede dalla foto. Oh mio Dio ci sono anche in Giappone e perche` c***o a Tokyo non li mettono nelle case che sono dei ghiacciai (scusate ma questo argomento mi piglia di persona).









Da li` un'altra salitina verso il consolato inglese, con i mobili originali e un po` di storia sui primi sbarchi con il Commodoro Perry e i rapporti tra stranieri e giapponesi. Su una stanza c'erano anche dei giochini e su un piccolo palcoscenico avevano costruito una casa su cui proiettavano i personaggi della storia, molto curioso perche` sembrava proprio di essere a teatro.






 Finito il giro sono entrata in una stanza pensando ci fosse il negozio e invece la signorina mi indica un tavolo. Ops era una Tea-room. Con mille scuse esco e cercando di chiudere bene la porta stavo per portarmi via il pomello della maniglia, raro pezzo antico pure quello immagino. Uscita dal consolato ho visto un bel palazzo GIALLO. Tutti questi colori!!! Sta citta` mi piace. Era il vecchio municipio e l'ultima visita della giornata (al primo museo mi avevano venduto un biglietto scontato per 3 musei), anche qui mobili antichi tra sale, saloni e salette e un' enorme sala da ballo con il pianoforte a coda su un ripiano rialzato e corredata anche da due signorine in costume d'epoca che mi hanno chiesto di fotografarle.


Nel frattempo aveva smesso di nevicare forte e consultandomi con i signori della biglietteria (sono stati molto carini), ho deciso di andare su in montagna con la funicolare. Ormai si era fatto buio e dal municipio gia` c`era una bella vista della citta` illuminata, chissa` come sarebbe stata dalla cima.


Ho camminato per una ventina di minuti fermandomi a fare le foto, la strada sapeva molto da citta` di montagna delle nostre parti e nel percorso mi sono imbattute in 3 chiese molto belle che se avro` tempo domani visitero` piu` accuratamente e con delle belle stradine in discesa che si dirigono verso il mare e il porto. Ogni salita ha un suo nome collegato a una piccola storia. Una si chiamava Chachazaka dove "chacha" e` il termine ainu per signore anziano, in questo caso la salita e` cosi` ripida che chi la sale si china talmente tanto da sembrare un vecchietto.


Alla fine ho preso la funicolare circondata da gruppi di cinesi e filippini, molto chiassosi si sa, ma il panorama che mi e` apparso ne e` valsa la pazienza. La citta` e` tutta illuminata e si possono vedere bene le coste, il porto e alcune navi. E` un vero spettacolo. Cosi` bello che ho deciso di pazientare ancora un po` finche` la gente non avesse sfollato. Ho visto un filmino in un piccolo cinema in cui l'unico spettatore ero io e solo io e quando sono uscita ho cenato al ristorante che da sulla citta` godendomi il panorama in santa pace.


Da quando sono partita stamattina non mi sono fermata un attimo, e` ora di fare un po' di strecthing e andare a nanna, altro che andare in un pub a bere (eh Costa!)

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